Revista de Ciencias Humanas y Sociales
© 2022. Universidad del Zulia
ISSN 1012-1587/ ISSNe: 2477-9385
Depósito legal pp. 198402ZU45
Portada: S/T. De la serie “RETORNO”
*La obra que se publica es un fragmento del original, y se le ha dado
un giro de 180° por motivos editoriales. Su original va en horizontal
Artista: Rodrigo Pirela
Medidas: 40 x 70 cm
Técnica: Mixta sobre tela
Año: 2009
Año 38, Especial No. 30 (2022): 20-38
ISSN 1012-1587/ISSNe: 2477-9385
DOI: https://doi.org/10.5281/zenodo.7527508
Recibido: 22-03-2022 Aceptado: 20-05-2022
Fiabe di oggi. Temi, valori, prospettive narratologiche
all’epoca della pandemia
Marianna Boero
University of Teramo, Italy
ORCID: https://orcid.org/0000-0002-2029-0530
mboero@unite.it
Sommario
Questo lavoro ha l’obiettivo di riflettere sui cambiamenti della
fiaba nella società contemporanea, sia per quanto riguarda le modalità
narrative, sempre più condizionate dall’avvento dei nuovi mezzi di
comunicazione sul web, che i temi trattati, sempre più complessi e in linea
con i cambiamenti sociali e le metodologie di analisi, sempre più orientate
a un dialogo interdisciplinare. A questo scopo il saggio individua alcune
delle tematiche principali trattate dalle fiabe italiane contemporanee per
poi estendere lo sguardo alla fiaba come strumento di supporto e di
racconto all’epoca della pandemia da Covid-19.
Parole chiave: Fiabe; Narrazione; Semiotica; Analisi del testo;
Pandemia.
Contemporary Fairy Tales. Themes, values, narratological
perspectives in the time of pandemic
Abstract
This work aims to reflect on the changes of fairy tales in
contemporary society, both in terms of narrative methods, increasingly
conditioned by the advent of social media, and the covered topics,
increasingly complex and in line with the social changes, and the
methodologies, oriented to an interdisciplinary dialogue. For this purpose,
this paper identifies some of the main themes of contemporary Italian
fairy tales and then extends the gaze to the fairy tale as a support and
narrative tool in the era of Covid-19 pandemic.
Keywords: Fairy tale; Narrative; Semiotics; Text analysis;
Pandemic.
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“In un certo reame, in un certo Stato c’era una
volta”: è in questo modo tranquillo ed epico che
comincia la fiaba. (VLADIMIR PROPP)
1. INTRODUZIONE
Le fiabe sono intramontabili. Sono state in passato la “voce delle
aspirazioni e dei sogni delle classi sociali subalterne, di plebi rurali
oppresse da miseria e indigenza, probabilmente derivante da antichissimi
miti e da pratiche rituali” (NOBILE, 2017, p. 117). La fiaba ha
conosciuto un periodo di crisi negli anni Settanta, quando fu messa al
bando da vari studiosi perché considerata antieducativa e antipedagogica.
L’accusa principale era quella di abituare il bambino a vivere in un mondo
fantastico e di rappresentare, di conseguenza, una pericolosa e fuorviante
evasione dalla realtà: uno strumento che avrebbe impedito al bambino di
comprendere e affrontare con decisione le problematiche della vita reale.
Un’altra critica era rivolta ai contenuti potenzialmente ansiogeni delle
fiabe, che avrebbero potuto provocare danni molto profondi nella psiche
dei bambini. Sarà soprattutto con gli studi psicoanalitici, e in particolare
con il volume Il mondo incantato di BETTELHEIM (1976), che la fiaba
classica di origine popolare verrà rivalutata e acquisterà grande rilevanza
per il suo valore formativo e educativo. Attualmente, infatti, a essa si
assegnano compiti e funzioni importanti per l’integrale sviluppo della
personalità, a livello intellettuale, linguistico ed emotivo-affettivo.
Fig. 1: La ragazza del castello (Alessia Del Re, 2016)
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La fiaba parla ancora oggi un linguaggio universale, comprensibile
a tutti, che unisce bambini e adulti nella descrizione di un mondo
incantato. Con l’espressione “c’era una volta...” il bambino si immerge in
un altro mondo e inizia a vivere in una dimensione immaginaria,
stimolando fantasia e capacità di giudizio. È importante raccontare e
leggere fiabe classiche ai bambini sin dalla scuola dell’infanzia poiché esse
soddisfano, sotto la veste del meraviglioso e del magico, bisogni interiori
profondi che sono comuni ai bambini e agli adulti. Ci si riferisce, ad
esempio, ai bisogni di conoscere il mondo e la vita e anche sé stessi: sotto
la veste “meravigliosa”, la fiaba fornisce in forma simbolica una
rappresentazione generale della vita, riuscendo così a dialogare con
bambini e ragazzi che sono proprio alla ricerca di iniziali risposte ai vari
quesiti esistenziali. ITALO CALVINO sostiene che le fiabe sono vere in
quanto forniscono in forma simbolica una spiegazione generale della vita.
Infatti, nell’introduzione alla sua raccolta di Fiabe Italiane (1956), egli
scriveva:
Le fiabe sono vere. Sono, prese tutte insieme, nella loro
sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane,
una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e
serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a
noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un
uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che
appunto è il farsi d’un destino: la giovinezza, dalla nascita
che sovente porta in un auspicio o una condanna, al
distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi
maturo, per confermarsi come essere umano. E in questo
sommario disegno, tutto (CALVINO, 1956).
I racconti fiabeschi suggeriscono e comunicano al bambino in
forma simbolica, ma semplice, il messaggio che la lotta contro le gravi
difficoltà della vita è inevitabile, è una parte intrinseca dell’esistenza
umana, che soltanto chi non si ritrae intimorito ma affronta risolutamente
avversità inaspettate e spesso immeritate può superare tutti gli ostacoli e
alla fine uscire vittorioso; “che una vita gratificante e positiva è alla
portata di ciascuno nonostante le avversità, ma soltanto se non si cerca di
evitare le rischiose lotte senza le quali nessuno può mai raggiungere una
vera identità” (BETTELHEIM, 1976, p. 13).
Ma come si inserisce la fiaba nel racconto della contemporaneità e,
in particolare, di temi critici e difficilmente comprensibili da un bambino
nella loro complessità, come le guerre, i cambiamenti climatici, la
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discriminazione, le malattie? E come è possibile procedere alla sua analisi,
considerando i numerosi cambiamenti che la caratterizzano, sia dal punto
di vista formale che contenutistico? Muovendo da questi interrogativi, nei
prossimi paragrafi cercheremo di individuare alcune delle tematiche
principali trattate dalle fiabe italiane contemporanee per poi estendere lo
sguardo alla fiaba come strumento di supporto e di racconto all’epoca
della pandemia, discutendo infine alcune metodologie di analisi con
particolare riferimento alla prospettiva semiotica.
2. LE FIABE DI OGGI: UN RACCONTO FANTASTICO DEL
REALE
La fiaba contemporanea è una trasfigurazione fantastica della
realtà odierna, un complesso intreccio di fantasia e realtà; una realtà che
non è mai stata tanto complessa quanto oggi, perché l’umanità è riuscita
a realizzare ciò che per secoli è stata in grado solo di immaginare:
[...] per secoli i bambini hanno fantasticato di volare a
cavalcioni su una scopa o su un tappeto volante e oggi si
vola; hanno sognato di viaggiare alla fantastica velocità del
cavallo […] e oggi corrono in treno e in automobile; hanno
fantasticato di vedere a distanza con una magica sfera di
cristallo e oggi lo fanno quotidianamente con la televisione;
di avere ogni risposta dalla pietra filosofale e oggi hanno le
calcolatrici elettroniche e i computer; ascoltando le fiabe
popolari hanno sognato spade invincibili e archi infallibili e
oggi esistono missili capaci di entrare e di distruggere una
città distante migliaia di chilometri; le bacchette magiche
delle fate oggi sono realmente nelle mani, spesso
irresponsabili, degli scienziati e si è realizzata la miracolistica
possibilità di produrre qualsiasi cosa (CAMBI, 1999).
Se la fiaba classica ha rappresentato la proiezione fantastica
dell’universo sociale, culturale e antropologico delle società agricolo-
artigianali, la fiaba moderna elabora nuovi ambienti, personaggi, simboli,
che altro non sono che la trasposizione sul piano dell’immaginario del
mondo tecnologico e massmediale della società industriale. La fiaba
cattura il reale per dominarlo, attribuirgli dei significati e mettervi ordine
(TREQUADRINI, 2001): traccia percorsi di vita, che rassicurano,
educano e, in questo senso, risponde a un bisogno tipicamente umano,
che è appunto quello di spiegare la realtà. Nella fiaba moderna materia del
racconto è sempre il viaggio di un eroe o di un’eroina, ma il bosco
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intricato e incantato può diventare una metropoli, un paese, un borgo
antico (ARGILLI, 1995). Oggi compaiono temi nuovi o di rinnovato
interesse: l’interculturalità, l’integrazione della diversità, l’ecologia, che
sono una testimonianza di come la fiaba riesca a essere costantemente
uno specchio della società nella quale viene prodotta e narrata (CAMBI, e
ROSSI 2006).
Fig. 2: Il drago protettore (Alessia Del Re, 2021)
Una delle tematiche affrontate maggiormente dalle fiabe
contemporanee, anche in virtù delle emergenze climatiche e ambientali in
corso, è quella dell’ecologia, della lotta all’inquinamento e della tutela
dell’ambiente. Le fiabe con temi ecologici sono state scritte proprio con
l’intento di favorire nei giovani lettori la consapevolezza del rispetto
dell’ambiente e l’acquisizione di comportamenti responsabili. Queste
fiabe sottopongono la sensibilità del bambino ai problemi ambientali
attuali quali il disboscamento, l’inquinamento dell’acqua e dell’aria, i
rifiuti. La dimensione ecologica è uno degli snodi fondamentali
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dell’orizzonte educativo odierno, nel quale si sta facendo strada sempre
più la presa di coscienza dei problemi ambientali. L’uomo è arrivato a
modificare i processi naturali, superando i limiti posti dalla natura, per cui
occorre una nuova educazione ambientale, un nuovo impegno per ri-
orientare la nostra cultura, per ottenere il cosiddetto sviluppo sostenibile.
Per la realizzazione dei percorsi educativi che hanno l’obiettivo di creare
un nuovo modo di pensare ecologico, la letteratura per l’infanzia può fare
molto, poiché la narrazione “può veicolare messaggi educativi di grande
pregnanza attraverso quel complesso di parole-immagini-emozioni che il
racconto trasmette” (GIANCANE, 2009, p. 6).
Le Fiabe ecologiche di DANIELE GIANCANE sono, ad esempio,
una raccolta di fiabe di autori pugliesi e lucani sensibili ai temi ecologici.
L’obiettivo è quello di dare un contributo all’educazione ambientale
attraverso la proposta di storie gradevoli, coinvolgenti e molto
significative. Come ogni fiaba classica, anche quelle ecologiche iniziano
con una situazione di crisi, la quale viene affrontata e superata dal
protagonista attraverso gli spunti offerti dalla storia stessa. Non mancano
elementi fantastici, a volte magici e i temi ambientali vengono anche
affrontati in modo diverso. Nel racconto Gli gnomi ecologisti troviamo la
descrizione di un bosco abitato dai personaggi tipici della fiaba, tra i quali
lo gnomo Astrid che, durante una passeggiata nella foresta, scopre la
presenza di una discarica, risultato dell’incuria dell’uomo. Intervengono
poi le fate e gli elfi in aiuto degli gnomi per ripulire il bosco. La fiaba si
conclude con un messaggio importante: “…gli uomini da questa storia hanno
imparato che l’ambiente affidato loro non deve essere deturpato, ma al contrario deve
essere protetto e da tutti perché le generazioni successive lo possano trovare sempre nelle
condizioni nelle quali è stato loro affidato...”. Nella raccolta di GIANCANE
troviamo anche Bernardo l’Eremita, un paguro che vive tranquillo nei
fondali del mare insieme alle sue amiche Spugna Vellutina e l’attinia Rosa
Maristella, fino a quando il loro habitat non viene contaminato: una
petroliera riversa tutta la sua nafta in mare. Tutti allora si impegnano per
risolvere il problema: il trimarano di Greenpeace, i pescatori, i bambini, i
giovani del WWF, guidati dalla guardia costiera. Alla fine, il mare viene
completamente ripulito e “tutti tornarono a casa felici e contenti...”
(GIANCANE, 2009).
Un’altra fiaba moderna ed ecologica è quella di JOUMANA
HADDAD (2011), Le sette vite di Luca. La giornalista riprende un tema
tipico della fiaba, quello della metamorfosi, per parlare ai bambini dei mali
che affliggono il nostro pianeta. Luca è un bambino speciale; in realtà è
un albero che di volta in volta è costretto a trasformarsi in panda, in
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mare, in montagna, in terra, in fiume, in aria, infine in uomo perché si
rende conto delle cattive condizioni di vita in cui ognuno di questi
elementi naturali è costretto a vivere. La vita dell’albero è difficile a causa
dei disboscamenti che stanno provocando la morte della foresta
equatoriale, così Luca diventa un panda, ma anche questo risulta
problematico, essendo ormai diventato specie in estinzione; allora diventa
mare, scopre presto che anche il mare è in una situazione difficile e si
trasforma in montagna, ma anche quest’ultima è ormai sventrata e
sfruttata. Luca sa che le piante distrutte possono essere re-impiantate, le
acque possono essere ripulite, ma niente può rimediare a una montagna
divorata dalle cave. Decide allora di rinascere aria, scoprendo presto che
anche la vita di questa è diventata difficile a causa dell’inquinamento. Per
ultimo decide di diventare uomo, un uomo che vuole cambiare il mondo,
amandolo. “Il messaggio importante è quello che tutti gli elementi
naturali sono in rapporto di interdipendenza tra loro: un albero, un
panda, una montagna, l’aria, la terra e l’uomo hanno in comune il
medesimo pianeta bellissimo ma inquinato, è quindi indispensabile agire
per salvarlo” (CRISTOFARO, 2016, p. 13).
È evidente la visione olistica della vita perché ogni elemento è
sostanzialmente connesso con gli altri. Mettere a fuoco una visione
olistica della vita, in cui ogni elemento e sostanzialmente connesso agli
altri può diventare il fine di una corretta educazione ambientale: abitare
ecologicamente la terra vuol dire pensare ecologicamente, superando
l’antropocentrismo, l’idea che l’uomo possa fare ciò che vuole di ogni
risorsa ambientale, approdando al biocentrismo. L’intento delle fiabe
ecologiche è favorire quindi la consapevolezza del rispetto ambientale
oltre che l’acquisizione di comportamenti responsabili, invitando a non
rimanere indifferenti davanti ai problemi ambientali.
Oltre al tema ecologico, il mondo della letteratura e delle scienze
dell’educazione è pervaso da uno sguardo speciale che è quello
dell’alterità. La letteratura è in prima linea sulle tematiche della diversità.
Con il termine diversità si vuole intendere tutto un mondo fatto di
problematiche legate alla disabilità, all’interculturali e alla famiglia.
Infatti, si presentano molteplici possibili e tantissimi strumenti per
parlare ai bambini di tutti i tipi possibili di diversità. Ci sono libri per
bambini sulla disabilità, libri che promuovono la multiculturalità e il
dialogo interculturale, presentando le differenze etniche, culturali, sociali e
religiose, spesso narrando storie tradizionali di diversi popoli, libri sulla
malattia e sulla condizione dei bambini ricoverati in ospedale, inoltre libri
sulle differenze di genere e sulle diverse composizioni delle famiglie.
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Il tema della diversità è affrontato da molteplici punti di vista.
Nell’ambito del progetto nazionale Nati per Leggere, ad esempio, le
Biblioteche Trevigiane propongono la bibliografia Oltre i confini”, che
raccoglie libri per bambini sulla diversità, principalmente dal punto di
vista etnico e culturale. Per quanto riguarda i libri per bambini sulla
disabilità ricordiamo: la bibliografia Uguali Diversi”, proposta dalla
Biblioteca “Cesare Pavese” di Casalecchio di Reno (Bo); il sito Di. To
Disabilità a Torino che, mettendo a disposizione una ricca banca dati,
permette di effettuare ricerche per tipo di libro (albi illustrati, fumetti,
fiabe, poesie, racconti, romanzi) e per fascia d’età; il sito di LEDHA
(Lega per i diritti delle persone con disabilità), che raccoglie una serie
di proposte di lettura per bambini e adulti sul tema della disabilità; il
sito Diversodachi.it raccoglie una bibliografia con libri sulla disabilità per
bambini dai 5 ai 12 anni e alcune proposte di lettura per gli adulti,
genitori, educatori, insegnanti; il forum SOS Sostegno, dove si possono
trovare una sezione dedicata alla letteratura dell’infanzia sulla
disabilità, che raccoglie diversi contributi (anche video) e segnalazioni
di libri destinati principalmente ai bambini della scuola dell’infanzia e
primaria.
Cominciano a diffondersi, inoltre, lavori che affrontano il tema
dell’identità di genere e delle diversità legate all’orientamento sessuale
e alla composizione delle famiglie. Le fiabe possono aiutare a
combattere stereotipi e rappresentazioni semplificate delle identità di
genere. Un esempio è dato dalle “Antiprincipesse” di Editorial
Chirimbote, portate in Italia dalla giovane realtà editoriale di Rapsodia
Edizioni: avventure di donne capaci di mettersi in gioco nella dura
realtà. Come Frida Kahlo, artista messicana a cui è dedicato il primo
volume uscito a gennaio 2016, una donna che non ebbe paura di
mostrare il suo corpo fuori dai canoni tradizionali, di dipingere tutto
quello che la riguardava, momenti tristi e felici, e di inseguire l’arte
nonostante la malattia e il dolore fisico in un’epoca in cui le donne
potevano essere solo casalinghe. L’obiettivo principale di queste
narrazioni è quello di offrire un punto di vista differente sugli
stereotipi di genere e sulle pari opportunità, rompendo con credenze e
abitudini radicate nel nostro modo di pensare e vivere, per andare
incontro a contesto sociale in continuo cambiamento.
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Fig. 3: Frida Kahlo (Alessia Del Re, 2018)
Contro gli stereotipi di genere e contro la violenza sono nate anche
le Fiabe in rosso, una raccolta di fiabe di LORENZO NAIA (2015),
illustrate da ROBERTA ROSSETTI. Sono fiabe della tradizione, tutte
con protagoniste femminili, ma con finali rivisitati. Perché ciò che ogni
bambino dovrebbe imparare è che il finale della propria storia, il finale
della propria vita, non deve essere scontato, già deciso da qualcun
altro:
La felicità non consiste necessariamente nel trovare il
principe azzurro, ma nel guadagnarsi la propria strada e il
proprio posto nel mondo. Ma se vogliamo combattere
questa ottusa mentalità, questa visione della donna
percepita come una proprietà, un destino prestabilito che
non può sottrarsi ai propri compiti e alla volontà del
compagno, dobbiamo schierarci contro tutti i tipi di
stereotipi di genere. Educarci ad accettare la libertà di
autodeterminazione che ciascuna persona possiede (NAIA,
2015).
Il tema della famiglia, dei divorzi, dell’adozione e diversità di
composizione delle famiglie è stato affrontato anche da case editrici
indipendenti online, come “Lo stampatello”, “Mamme on line”,
“Uovonero”, che produce libri per bambini con difficoltà di lettura,
autismo, dislessia, trattando tematiche anticonvenzionali. Una
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dimostrazione di come le fiabe e le favole possano aiutare ad
affrontare argomenti complessi, accompagnando bambine e bambini
nei sentieri sempre più intricati di una società in continua
trasformazione.
3. LE FIABE SUL CORONAVIRUS
All’epoca della pandemia, si riscontra un duplice ruolo della
fiaba. In una prima accezione, la fiaba può essere vista come
strumento per evadere dalla realtà della pandemia, come supporto in
grado di distogliere il lettore dalle preoccupazioni quotidiane legate
alla situazione inedita che si stava vivendo, a prescindere dalle
tematiche affrontate. Da questo punto di vista essa non è un racconto
della realtà, ma un mezzo per trasportare il bambino in un altrove
fatto di sogni, magia, avventure, possibilità. La lettura della fiaba
rappresenta, in questo contesto, una modalità comunicativa
fondamentale per ristabilire una connessione tra il mondo degli adulti
e quello dell’infanzia. Emerge il ruolo centrale della lettura delle fiabe,
che “non dovrebbe essere mai lasciata all’interpretazione spontanea,
ma guidata con domande e dialoghi che favoriscono la comprensione
dei temi trattati; attraverso queste riflessioni è possibile raggiungere gli
scopi dei cambiamenti prefissati” (CRISTOFARO, 2016, p. 10).
La lettura è un momento magico in cui tra il lettore e il
bambino si stabilisce una reciproca intesa. Proprio per questo motivo
è importante la scelta del tempo e del luogo nel quale viene proposto il
racconto di una fiaba. “Occorre cercare il momento ‘giusto’ tra le
mura domestiche o altri spazi, fa parte della sensibilità del genitore,
così come individuare l’ora giusta, negli spazi didattici, fa parte della
competenza dell’insegnante; in quanto per raccontare una fiaba
bisogna che ci sia: piena disponibilità, attenzione, capacità e bravura
nel creare l’atmosfera” (ibidem). Questi sono i presupposti
fondamentali perché il bambino possa essere partecipe della
narrazione e possa stabilirsi un’interazione piena ed esclusiva. Non è
un caso che nel periodo del lockdown la programmazione televisiva
italiana abbia riservato un ruolo di primo piano ai racconti fantastici,
tra cui la saga Harry Potter e i film di animazione della Disney.
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Fig. 4: Lo Stregatto (Alessia Del Re, 2017)
Al di di questa prima accezione della fiaba al tempo della
pandemia, l’aspetto di maggiore interesse è dato dall’ideazione e dalla
scrittura, da parte di vari autori, di fiabe e favole specifiche per narrare
la pandemia. Un modo per raccontare in maniera simbolica la nuova
realtà, fatta di norme, divieti, prescrizioni e, soprattutto nella prima
fase (marzo-maggio 2020) di distanziamento sociale. Un modo per
rendere comprensibile alle bambine e ai bambini un contesto
profondamente mutato e una situazione dagli esiti incerti:
C’era una volta il mondo in cui tutti lavoravano e
correvano. Gli animali, gli alberi, l’acqua e l’aria erano
malati e nessuno -era davvero felice. Un brutto giorno
una strega fece un terribile incantesimo: gli uomini si
ammalarono e molti morirono perché un piccolo
animaletto, di nome Corny che sembrava invincibile,
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trasmise loro una brutta malattia. Allora il mondo chiese
aiuto al grande mago della terra [..]
1
.
“Corny, il mostriciattolo che credeva di essere invincibile” è una
favola scritta da una pediatra-scrittrice, ANNA CESA BIANCHI, e
interpretata da una psicoterapeuta attrice, CLARA COSTANZO. Parole
e immagini animate interagiscono efficacemente per spiegare ai bambini
cosa è il coronavirus, perché ha cambiato stile di vita e abitudini di tutti. Il
video della fiaba ha conosciuto un’ampia diffusione sul web ed è stato
anche tradotto in inglese
2
. Attraverso le fiabe e le favole è possibile
comunicare con i bambini attraverso qualcosa che comprendono,
trasmettendo valori e messaggi reali che arrivano in maniera più diretta.
Tramite fiabe e favole passano messaggi che se fossero esplicitati con le
modalità convenzionali non sarebbero accettati. La comunicazione
attraverso la favola diventa in questo modo uno strumento educativo
importante, in grado di veicolare messaggi concreti: per questa epidemia,
per esempio, lavarsi le mani, mantenere le distanze, stare attenti ai nonni,
ma sempre rassicurando i bambini sull’eventuali del lieto fine, dando
loro sicurezza e stemperando la paura che spesso provano in primis i
genitori.
Fig. 5: Restiamo uniti (Alessia Del Re, 2021)
1
https://sip.it/2020/07/23/la-favola-e-una-cura-dolce/ Consultato il 8.11.2022.
2
https://www.youtube.com/watch?v=KHEbdy4sfcE/ Consultato il 8.11.2022.
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Proprio questo è il messaggio che le fiabe comunicano al bambino
in forme molteplici: che una lotta contro le gravi difficol della vita è
inevitabile, “che soltanto chi non si ritrae intimorito ma affronta
risolutamente le avversità inaspettate e spesso immeritate può superare
tutti gli ostacoli e alla fine uscire vittorioso” (CRISTOFARO 2016, p.10).
Dalle fiabe emerge un vero e proprio racconto della società: se nelle fiabe
classiche il racconto si apriva alla dimensione del fantastico e del sogno,
ora la fiaba racconta in modo fantastico storie di vita quotidiana, si apre
alla dimensione del reale, andando incontro ai cambiamenti della società
in cui inserisce e delle sue tendenze in termini narrativi. Come mostrano
le fiabe sul coronavirus, la fiaba oggi più che mai è un racconto della
società, ma al contempo contribuisce alla definizione della società stessa,
in un rapporto di reciproca influenza e costruzione che risulta
interessante indagare dal punto di vista semiotico.
4. APPUNTI PER UN’ANALISI SEMIOTICA DELLA FIABA
CONTEMPORANEA
Come analizzare una fiaba contemporanea? Dopo aver visto le
caratteristiche di questa tipologia narrativa, è opportuno soffermarsi
brevemente sulle modalità di analisi della stessa ai tempi della
contemporaneità. La fiaba contemporanea, infatti, ha delle caratteristiche
formali che la rendono un testo sempre più denso, complesso, composto
da molteplici livelli di lettura e, di conseguenza, di analisi. Il sincretismo
della fiaba contemporanea fa che gli strumenti analitici debbano essere
ripensati, affinati e integrati per poter cogliere tutte le sfumature
semantiche di un testo che assume forme narrative inedite e prevede il
dialogo tra diversi linguaggi, come quello verbale, visivo, sonoro, tattile, e
così via.
La semiotica e, in particolare, la narratologia offrono spunti
interessanti per effettuare questo tipo di indagine (PISANTY, 1993).
Indicazioni preliminari in proposito provengono dallo studio di
VLADIMIR PROPP (1928) sulle fiabe russe di magia, riportato in
Morfologia della fiaba (1928). PROPP parte dall’assunto che tutte le fiabe
presentano degli elementi comuni dal punto di vista strutturale, ossia delle
costanti narrative che vanno al di del luogo di origine e del contesto
culturale in cui esse si collocano. È possibile così ritrovare all’interno delle
fiabe dei personaggi che ricoprono le stesse funzioni in relazione allo
svolgimento della storia. Per dimostrare la sua ipotesi, PROPP analizza
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un corpus numeroso di fiabe, dividendo ciascuna storia in parti minime
analizzabili. Spostando la propria attenzione dagli elementi peculiari di
ogni fiaba agli elementi formali ricorrenti, egli cerca così gli elementi
unificanti delle diverse storie considerate. Questi elementi non vengono
identificati tanto a livello di contenuti, quanto in termini di azioni e
funzioni: deriva proprio da questo intento analitico il termine
“morfologia”, presente nel titolo dell’opera, che ha l’obiettivo di illustrare
la ricerca di termini costanti nella fiaba.
Alla base dell’analisi di PROPP si colloca il concetto di
“funzione”, che indica il ruolo svolto dai personaggi delle fiabe in termini
azione/reazione. Le funzioni sono dunque centrali all’interno della
narrazione poiché definiscono le diverse tappe in cui si struttura la storia
dopo la fase iniziale. Esse tendono a ripetersi nel corpus analizzato e per
questo motivo possono essere viste come elementi caratterizzanti delle
fiabe. Oltre alle funzioni, PROPP individua anche sette personaggi-tipo
che ricorrono in ogni fiaba e sono chiamati sfere d’azione: il cattivo, il
donatore, l’aiutante magico, la principessa e il re, il mandante, l’eroe, il
falso eroe. Ciascun ruolo nelle fiabe può essere ricoperto da più
personaggi e, viceversa, più ruoli possono essere ricoperti da un solo
personaggio. Ad esempio, la strega che viene uccisa all’inizio del racconto
può essere poi sostituita dalla figlia nel ruolo di antagonista; o ancora, il re
può aiutare l’eroe protagonista fornendogli un aiuto (come una spada
magica), ma allo stesso tempo conferirgli un incarico, ricoprendo così
anche il ruolo del mandante. Le fiabe presentano dunque
un’organizzazione narrativa strutturata in diverse fasi, con specifiche
funzioni collegate: apertura del racconto con qualificazione dell’eroe,
compimento di un’operazione fondamentale di trasformazione della
realtà e successivamente riconoscimento della qualità e della competenza
dell’eroe; cioè in altri termini, due segmenti comunicativi, in cui l’eroe
riceve una competenza e alla fine il riconoscimento della sua esecuzione,
inquadrano un segmento centrale di operazione e di trasformazione
(TRAINI 2013).
A partire dallo studio di PROPP, la semiotica ha tentato di isolare
alcuni modelli descrittivi, generalizzabili a forme narrative più complesse.
Ricordiamo, in particolare, il Percorso generativo del senso di
ALGIRDAS JULIEN GREIMAS (1983). Nell’ambito dell’analisi
semiotica narrativa, GREIMAS semplifica lo schema delle sfere d’azione
di PROPP, chiamando “attanti” i personaggi della narrazione: Soggetto,
Oggetto, Destinante, Destinatario, Adiuvante, Opponente. Gli attanti,
che rappresentano funzioni profonde dell’organizzazione narrativa,
Fiabe di oggi. Temi, valori, prospettive narratologiche all’epoca della
pandemia
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compaiono nel livello di superficie delle strutture semio-narrative, dove
sono definiti come elementi astratti e relazionali e organizzati in un
percorso denominato schema narrativo canonico (GREIMAS e
COURTÉS 1979). Lo schema narrativo canonico è un modello narrativo
articolato in quattro fasi principali: manipolazione, competenza,
performanza, sanzione. I due momenti pragmatici del racconto,
competenza e performanza, sono incorniciati da due momenti cognitivi,
dove è in gioco la questione dei valori narrativi. La prima è la
manipolazione, mentre la seconda è la sanzione. Come affermato da
FABBRI (1998), quello che è interessante, in questo modello descrittivo,
è la generalizzabilità del concetto di narratività. Questo schema sarà
successivamente integrato con la considerazione delle passioni dei
soggetti, elemento che consentirà di superare la rigidità descrittiva iniziale
(PEZZINI 1998).
Questi studi pongono le basi per l’analisi semiotica della fiaba.
L’evolversi del testo fiabesco impone tuttavia una riflessione su alcune
caratteristiche peculiari che lo contraddistinguono nella contemporaneità
e lo differenziano rispetto al passato. Innanzitutto, occorre considerare la
maggiore complessità del testo-fiaba. Tale complessità riguarda non solo i
contenuti, che, come abbiamo visto, sono sempre più in linea con
l’evolversi della società, ma anche il supporto e le modalità espressive del
testo stesso. L’avanzamento tecnologico ha consentito infatti di
introdurre nuovi materiali, che ridefiniscono il senso del “contenitore”
della fiaba. Non più solo il classico libro o film, ma testi sempre più
interattivi, aperti all’esplorazione polisensoriale, alla fruizione in spazi e
tempi inusuali (pensiamo alla possibilità di leggere e commentare
attraverso smartphone, ad esempio); forme brevi della comunicazione in
grado di condensare il contenuto del racconto attraverso la selezione di
elementi chiave dal punto di vista narrativo e di attivare delle esperienze
di intrattenimento/apprendimento in grado di coinvolgere il lettore, che
può diventare protagonista nella scelta del finale, mettendo in discussione
la distinzione tra autore e destinatario. Di conseguenza, entrano in gioco
diverse pratiche di fruizione, come l’immersione interattiva, destinate a
diventare ancora più totalizzanti con l’avvento del metaverso.
Questi scenari richiedono un adeguamento delle metodologie di
indagine. I confini del testo diventano più labili, indefiniti, le pratiche di
lettura/ascolto diventano interattive, il profilo del lettore modello più
complesso e mutevole. Nello scenario contemporaneo appare sempre più
urgente una riflessione sulle sinergie interdisciplinari, attraverso
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Marianna Boero
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un’apertura dei confini che tradizionalmente hanno diviso e limitato il
campo di azione di ciascuna disciplina. Pensiamo ad esempio al dialogo
tra semiotica e pedagogia, finora raramente esplorato, o quello tra
semiotica e intelligenza artificiale, necessario per l’analisi dei nuovi
modelli comportamentali e per le interazioni che si delineano nel contesto
dematerializzato del web. L’apporto di ciascuna disciplina e la
costituzione di una griglia di indagine che tenga conto delle esperienze e
dei punti di forza offerti da ciascun metodo può consentire di ragionare
in modo trans-disciplinare sul senso delle fiabe, sul loro ruolo nella
società attuale e sulla loro messa in pratica in percorsi educativi miranti a
fornire reali esperienze di insegnamento/apprendimento. La metodologia
di indagine della fiaba contemporanea dovrà quindi considerare questi
aspetti e integrarli ai fini di un’analisi completa ed efficace.
5. CONCLUSIONI
Dopo un periodo di crisi negli anni Settanta, la fiaba tradizionale è
stata rivalutata, in particolare grazie all’influsso degli studi psicoanalitici,
per il suo valore educativo e formativo. Accanto alla fiaba classica, si sono
sviluppate fiabe contemporanee che analizzano argomenti attuali e
affrontano problematiche legate alla nostra società, mantenendo lo stesso
valore formativo dei testi tradizionali, che con la loro a-temporalità e a-
spazialità risultano sempre validi. Le tematiche recentemente introdotte
nelle fiabe sono quelle relative all’inclusione, all’interculturalità,
all’ecologia. Tali tematiche vengono affrontate attraverso l’utilizzo di un
linguaggio più immediato e stimolante, che spesso risente delle influenze
di diversi codici comunicativi e dei nuovi media. Attraverso le nuove
modalità di comunicazione, le fiabe contemporanee offrono dei modelli
di interpretazione della realtà, in un mondo sempre più complesso,
interconnesso e globalizzato. In tale contesto, le fiabe e le favole
ecologiche mirano a favorire comportamenti responsabili nei confronti
dell’ambiente e a diffondere buone prassi come il riciclo e l’eliminazione
degli sprechi. Altre tipologie di fiabe contemporanee analizzano le
tematiche dell’alterità e delle disuguaglianze, riflettendo sulla disabilità,
sulle diversiculturali e di genere, in un’ottica inclusiva e di apertura nei
confronti delle differenze. A questi temi si ricollegano anche quelli relativi
alla composizione delle famiglie, all’adozione, ai rapporti interpersonali,
nel mondo contemporaneo. Nell’ultima parte di questo lavoro, inoltre,
sono state discusse alcune tra le possibili metodologie di indagine e
introdotte delle tipologie di fiabe e favole sulla pandemia, che utilizzano la
narrazione fiabesca per veicolare messaggi concreti e istruzioni, quali il
Fiabe di oggi. Temi, valori, prospettive narratologiche all’epoca della
pandemia
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lavarsi le mani e mantenere le distanze, ma anche per rassicurare i
bambini e stemperare le paure legate al Covid-19. La fiaba dimostra così
la sua capacità di cogliere il reale e di raccontarlo in maniera simbolica,
arrivando a coinvolgere e educare i piccoli lettori. Strumento tutt’altro che
superato, la fiaba rivela così tutta la sua attualità, presentandosi come un
racconto in grado di parlare ancora oggi un linguaggio universale,
comprensibile a bambini e adulti al di di confini geografici e
appartenenze culturali.
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TREQUADRINI, Franco. 2001. Semantica della fiaba. Edizioni
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Le immagini presenti nel saggio sono state ideate e realizzate
dall’illustratrice Alessia del Re (delre.alessia@gmail.com).
Fiabe di oggi. Temi, valori, prospettive narratologiche all’epoca della
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DATI BIOGRAFICI DELL’AUTRICE
Marianna Boero. (PhD) è ricercatrice di Filosofia e teoria dei linguaggi
nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di
Teramo, dove insegna Semiotica (Corso di laurea Dams) e Semiotica della
pubblicità e del consumo (Corso di laurea magistrale in Comunicazione e
gestione delle organizzazioni). È stata Visiting Research Fellow presso
l'Università di Tolosa (2013), e Visiting Professor presso l’Università di
Zara (2017), Odessa (ONMU, 2018) e Trnava (2019). Si occupa
principalmente di semiotica del testo, semiotica della pubblicità e della
cultura, pubblicando diversi articoli scientifici e quattro monografie su
questi temi.
UNIVERSIDAD
DEL ZULIA
Revista de Ciencias Humanas y Sociales
Año 38, Especial N° 30 (2022)
Esta revista fue editada en formato digital por el personal de la Oficina de
Publicaciones Científicas de la Facultad Experimental de Ciencias, Universidad del
Zulia. Maracaibo - Venezuela
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